L' importanza della Prevenzione Dermatologica
La Dermatologia è la branca della medicina che si occupa della cura e della prevenzione delle malattie della pelle, dei capelli e delle unghie. La pelle è l’organo più esteso del corpo umano e svolge molte funzioni vitali. Per esempio, la pelle ha il compito di proteggere il corpo dalle infezioni, ma anche di regolare la temperatura corporea e rilevare i cambiamenti ambientali.
Le principali malattie della pelle
Le malattie della pelle sono molte e varie, ma alcune sono più comuni di altre. L’acne, l’eczema, la psoriasi, la dermatite seborroica, il melanoma e il carcinoma basocellulare sono tra le patologie dermatologiche più comuni.
- L’acne è una malattia della pelle caratterizzata dalla presenza di punti neri, brufoli e/o cisti. Questa condizione si verifica quando i follicoli piliferi vengono ostruiti da cellule morte della pelle, olio (sebo) e batteri. Ciò può causare l’infiammazione dei follicoli piliferi e la formazione di brufoli.
- La psoriasi è una malattia autoimmune che causa ispessimento e desquamazione della pelle. Si manifesta con chiazze di pelle ispessita, secca, pruriginosa, rossa e squamosa. Queste chiazze, chiamate placche psoriasiche, sono causate da un’accelerazione del ciclo di vita delle cellule della pelle, che si replicano troppo rapidamente. Ciò provoca un accumulo di cellule morte della pelle sulla superficie della pelle, creando la caratteristica placca psoriasica.
- La dermatite seborroica, anche chiamata eczema seborroico, è una condizione della pelle che causa prurito, irritazione e desquamazione della pelle. La dermatite seborroica si verifica quando le ghiandole sebacee della pelle producono eccessivamente sebo, causando un’infiammazione della pelle.
- Il melanoma e il carcinoma basocellulare sono i tipi più comuni di cancro della pelle. Il melanoma è un tipo di cancro che si sviluppa dalle cellule che producono il pigmento della pelle, chiamate melanociti. Il melanoma è spesso causato da danni ai melanociti causati dall’esposizione ai raggi UV del sole o delle lampade solari. Il carcinoma basocellulare, d’altra parte, è il tipo più comune di cancro della pelle. Si sviluppa nelle cellule basali della pelle e spesso si verifica nelle aree del corpo più esposte alla luce solare, come il viso e il collo. A differenza del melanoma, il carcinoma basocellulare raramente si diffonde ad altre parti del corpo, ma può espandersi lentamente, se non viene trattato.
Prevenzione dermatologica: gli esami di screening
La prevenzione dermatologica si basa sulla rilevazione precoce di eventuali patologie. L’autoesame della pelle può aiutare a individuare eventuali lesioni o cambiamenti nella pelle. Tuttavia, è importante anche sottoporsi a regolari esami di screening della pelle da un medico dermatologo, che procede con una valutazione visiva della pelle anche grazie a strumentazioni avanzate. Durante l’esame, il dermatologo cerca eventuali lesioni o cambiamenti nella pelle e, in alcuni casi, può anche effettuare una biopsia della pelle per determinare se una lesione è cancerosa.
Autoscreening della pelle e prevenzione: le buone abitudini
L’autoscreening della pelle può essere effettuato regolarmente per individuare eventuali cambiamenti nella pelle. L’autoscreening si compone di un insieme di pratiche e buone abitudini che assicurano consapevolezza dello stato della propria pelle e, dunque, una buona salute. Ecco gli atteggiamenti da tenere per prendersi cura della propria pelle tutti i giorni.
- Conoscere il proprio corpo: è importante familiarizzare con il proprio corpo e conoscere le normali caratteristiche della pelle. Ciò rende più facile rilevare eventuali cambiamenti o lesioni.
- Esaminare regolarmente la pelle: l’autoscreening della pelle dovrebbe essere effettuato regolarmente, preferibilmente una volta al mese. Durante l’esame, è importante cercare eventuali lesioni, macchie, bolle o cambiamenti nella pelle.
- Prestare attenzione ai segni di avvertimento: i segni di avvertimento includono lesioni che non guariscono, macchie che cambiano forma, dimensione o colore, e lesioni che prudono o sanguinano.
- Utilizzare uno specchio: utilizzare uno specchio per controllare le parti del corpo difficili da vedere, come la schiena o la parte posteriore delle gambe.
- Proteggere la pelle: proteggere la pelle dai danni del sole è importante per prevenire il cancro della pelle. D’estate è necessario applicare una crema solare con protezione SPF 30 o superiore e indossare vestiti protettivi, come cappelli a tesa larga e magliette a maniche lunghe, soprattutto se si ha una pelle molto chiara.
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Che cos'è la Dermatologia?
La Dermatologia (dal greco Δερμα derma, pelle) è la branca della medicina che si occupa delle patologie a carico della pelle e degli annessi cutanei (peli, capelli, unghie, ghiandole sudoripare). La visita dermatologica ha come obiettivo la diagnosi e il trattamento delle patologie cutanee e può essere disposta sia per via preventiva (epiluminescenza nevi per controllare le loro variazioni), sia terapeutica nel caso di sintomi, fastidi, inestetismi.
Le patologie trattate più spesso dal Dermatologo sono: malattie bollose (pemfigo, pemfigoide), dermatiti, eczemi, micosi, verruche, orticarie, eritemi pruriti, vitiligine e disturbi di pigmentazione, disturbi papulosquamosi della cute, ulcere, tumori e disturbi a carico degli annessi cutanei (disturbi delle unghie, alopecia, perdita di capelli, irsutismo, acne, rosacea, cisti follicolari, altri disturbi del follicolo pilifero). Spesso il dermatologo è in grado di individuare la patologia dermatologica della quale si soffre semplicemente osservando attentamente la manifestazione della patologia stessa o ricorrendo ad uno strumento diagnostico detto dermatoscopio.
Biopsia per verificare la natura di una neoformazione prima della sua asportazione.
La biopsia è un esame che prevede l’analisi di un campione di tessuto. L'esame bioptico è un esame diagnostico che prevede il prelievo di un campione di tessuto, che viene successivamente analizzato dall’anatomopatologo. Il campo d’uso più comune è nella diagnosi oncologica.
La Biopsia è utilizzata nella diagnosi di patologie come:
- tumori;
- infezioni dei linfonodi;
- malattie dermatologiche;
- nefriti;
- epatiti.
In particolare, nella diagnosi dei tumori, molto spesso non è possibile determinare la natura maligna o benigna della formazione neoplastica, se non appunto con l’analisi del tessuto ottenuta con questo esame. È in grado di indicare anche lo stadio dell’eventuale tumore. L’esame non necessita di particolari pratiche di preparazione. A seconda del tipo di esame effettuato, soprattutto nel caso in cui il paziente sia stato sottoposto ad anestesia generale, è possibile che sia richiesta la degenza ospedaliera. In caso di anestesia locale, sono sufficienti poche ore.
Con le moderne tecnologie non presenta gravi controindicazioni: può capitare che vi sia una perdita ematica, ma raramente si rende necessario ricorrere a trasfusioni.
L’esame bioptico si svolge tramite tecniche diverse in base al tessuto che deve essere analizzato e all’area da cui il campione viene prelevato.
La biopsia si distingue in
- cutanea;
- endoscopica;
- con ago aspirato;
- perioperatoria;
- incisionale ed escissionale.
Biopsia cutanea
Con la biopsia cutanea viene prelevato un piccolo frammento di cute che va poi esaminato al microscopio. Lo strumento utilizzato è un bisturi cilindrico che permette di prelevare dei frammenti circolari dalla cute. L’esame si svolge in anestesia locale.
Biopsia endoscopica
La biopsia endoscopica è utilizzata per prelevare dei campioni da organi raggiungibili dall’endoscopio, come:
- stomaco (durante una gastroscopia);
- colon (colonscopia);
- intestino;
- esofago o trachea.
L’endoscopio, formato da una telecamera e una luce posizionate alla sommità di un tubo flessibile, viene corredato da un piccolo strumento da taglio che permette di prelevare il campione. Solitamente, questo tipo di biopsia viene effettuato in anestesia locale o in sedazione leggera.
Biopsia tramite ago aspirato
Questo tipo di prelievo si svolge tramite un ago cavo, che viene inserito a livello sottocutaneo fino a raggiungere la zona del prelievo. L’operatore che esegue l’esame è guidato in tempo reale da strumenti come ecografo, TAC o risonanza magnetica. Le dimensioni dell’ago variano in base alla grandezza del campione da prelevare: in caso l’ago sia di grandi dimensioni, il paziente viene sottoposto, anche in questo caso, ad anestesia locale.
È il metodo di biopsia più utilizzato per la diagnosi di tumori al seno o del midollo osseo.
Biopsia perioperatoria
Viene effettuata durante un’operazione chirurgica. Il campione viene analizzato nell’immediato per permettere al team chirurgico di decidere se e come procedere durante l’intervento vero e proprio. Di norma, il paziente è sottoposto ad anestesia generale.
Biopsia incisionale
Viene asportata solo una parte della lesione, per definire la natura neoplastica benigna o maligna o infiammatoria della lesione e stabilire il successivo percorso terapeutico.
Biopsia escissionale
Si rimuove l’intera area sospetta con una porzione di tessuti normali circostanti; può rappresentare un trattamento definitivo per buona parte delle lesioni superficiali.
Cauterizzazione Verruca
La Verruca è un’infezione virale la cui comparsa avviene a causa di un virus della famiglia HPV. Generalmente la sua comparsa è legata a particolari fattori, come l’alterazione, dovuta a piccole ferite o abrasioni, della funzione protettiva della pelle o la frequentazione di ambienti particolarmente umidi che favoriscono la macerazione della pelle come le piscine. Altro fattore che favorisce la comparsa delle verruche è un abbassamento delle difese cutanee, o a seguito dell’assunzione di antibiotici o per via di patologie che colpiscono il sistema immunitario.
Esistono diversi metodi per procedere all’eliminazione di una verruca, dall’utilizzo del laser, all’asportazione chirurgica. A decidere dev’essere sempre il medico, in base all' entità della neoformazione, la profondità e la zona del corpo.
L’obiettivo principale, infatti, non è solo quello di eliminare la verruca, ma anche di cauterizzare la cute in modo che la verruca non si ripresenti in seguito, cosa abbastanza frequente in caso di interventi imperfetti. La decisione di utilizzare un metodo piuttosto che un altro è presa sulla base di diversi parametri, come il tipo di infezione, la posizione del corpo sulla quale si è verificata, l’età del paziente e il suo stato di salute generale. Il trattamento non è in alcun modo invasivo per il paziente e non occorre nessuna preparazione specifica.
Asportazione Neoformazione cutanea
Con il termina Neoformazione cutanea si intende genericamente qualsiasi crescita spontanea sia di natura benigna che maligna.
E’ compito del medico riconoscerle e consigliare al paziente l’approccio più adeguato. Le asportazioni cutanee vengono eseguite in anestesia locale. Sono indolore ad accezione dell’infiltrazione dell’anestetico che provoca una sensazione lieve di bruciore. A seconda della sede e dimensione della lesione asportata vengono posizionati punti di sutura che devono essere rimossi dopo un tempo variabile da 1 a 3 settimane.
Nel caso si debba effettuare una asportazione è necessaria una Biopsia, ovvero un esame che consiste nel prelievo di una porzione o di un frammento di tessuto per accertare la natura della neoformazione, la sua evoluzione e la sua pericolosità. Il campione prelevato viene analizzato in apposita struttura esterna.
Laserterapia per la cauterizzazione di neoformazioni, fibromi penduli, angiomi
La neoformazione è un processo di crescita anomala di cellule che può avere differenti origini e localizzazioni. L’asportazione con laser è una procedura chirurgica che consente di eliminare la neoformazione utilizzando un fascio di luce laser ad alta energia.La procedura di asportazione con laser è utilizzata per rimuovere neoformazioni cutanee e sottocutanee di varia natura e dimensione. È una tecnica chirurgica non invasiva che consente di rimuovere tessuti patologici senza danneggiare quelli sani circostanti.
Grazie alla procedura laser, possiamo trattare malignità cutanee, nei displatici, Xantelasmi, fibromi penduli, angiomi, cheratosi seborroiche, papillomi.
Dopo la procedura, il paziente può avvertire un leggero fastidio e gonfiore nella zona trattata. È necessario evitare l’esposizione al sole per almeno 7 giorni e seguire scrupolosamente le indicazioni del medico per la cura della ferita. È consigliabile evitare attività fisiche intense per almeno 3 giorni.
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